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L’allevamento dei canarini, che sia amatoriale o professionale, richiede un’attenta osservazione, impegno e dedizione. Quando ci si avvicina alla riproduzione bisogna avere conoscenze approfondite e prendere decisioni ponderate, affinché essa si concluda con successo. In questo articolo vedremo alcune considerazioni da valutare prima di intraprendere il percorso della riproduzione dei canarini.

Una corretta precova vuol dire un’ottima riproduzione

La fase riproduttiva è preceduta da una lunga preparazione delle coppie di canarini. Sia il maschio che la femmina devono ricevere le cure necessarie per arrivare alla formazione delle coppie con uno stato di salute ottimale e con un estro particolarmente acceso.

La dieta deve prevedere un graduale aumento delle proteine: un pastoncino più proteico risveglierà l’estro dei maschi e abituerà la coppia al pastone da imbecco per i piccoli. Per i nostri uccelli non c’è fonte di proteine migliore dell’uovo sodo. Si può unire al couscous, ai piselli e a qualsiasi pastone secco.

Il calcio per le femmine

Per le femmine è importante assumere molto calcio, fondamentale per la deposizione delle uova: bisogna assicurarsi che le canarine consumino regolarmente l’osso di seppia o il grit. È risaputo che la vitamina D promuova l’assorbimento del calcio: gli uccelli la assumono dall’alimentazione e, come noi, dal sole. È facile riscontrare casi di mal-assorbimento del calcio in uccelli allevati in stanze chiuse dove non entra la luce solare. In questi casi è consigliabile un integratore a base di vitamina D per uccelli. Ti consiglio questo qui sotto se allevi a luce artificiale.

Varia l’alimentazione e aiutati con un multivitaminico per uccelli

Frutta, verdura e erbe prative integrano l’alimentazione dei canarini con vitamine naturali e minerali essenziali per il benessere dell’organismo. Spesso, per mancanza di tempo da parte dell’allevatore, i canarini seguono una dieta troppo monotona e sono carenti di alcune sostanza nutrizionali. Puoi somministrare un multivitaminico per uccelli per due o tre settimane prima della stagione degli accoppiamenti. In questo modo ti assicurerai che i canarini abbiano tutto il necessario dal punto di vista nutritivo.

Come capire se la coppia è pronta

I canarini vanno osservati: il loro comportamento può dare dei segnali-chiave che indicano che sono pronti a riprodursi. Che tu abbia deciso di tenerli separati o meno, la coppia è pronta ad affrontare la riproduzione nei seguenti casi: 

  • I maschi cantano in maniera stridula, con le ali abbassate lungo i fianchi; alcuni cominciano quasi a danzare irrefrenabilmente sul posatoio. Il pube risulta più evidente
  • Le femmine sentono il bisogno di costruire il nido, quindi iniziano a strappare la carta dal fondo della gabbia o le osservi con delle piume nel becco; la zona della cloaca risulta più gonfia e visibile. 

Quando iniziare le cove

I canarini sono molto sensibili al fotoperiodo: generalmente una femmina che gode di almeno 12 ore di luce è pronta alla riproduzione. Il fotoperiodo, la durata del periodo di luce in 24 ore – cioè nell’arco di una giornata – manovra la vita, i comportamenti e la morfologia dei canarini. Mentre il graduale calo delle ore di luce avvia la fase di muta, l’aumento progressivo dell’illuminazione sollecita l’ipotalamo degli uccelli; esso, a sua volta, chiama in causa l’ipofisi, una ghiandola endocrina. L’ipofisi secerne gli ormoni che andranno a “risvegliare” le gonadi dei maschi e delle femmine. Solo a questo punto si può procedere con l’allestimento delle gabbie, l’inserimento dei nidi e della juta. Le ore di luce minime per la riproduzione sono 12. 13-14 ore di illuminazione sono ideali per le cove.

Per chi alleva a luce naturale in Italia, il fotoperiodo ideale alla fase di riproduzione si rileva a inizio aprile.

Canarini: come e quando iniziare le cove

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Ciao visitatore, mi chiamo Michele e sono il fondatore di orniinfo.com. Sono un "Millenials" e studente universitario. La mia passione per l'ornitologia nasce a 20 anni, quando ho iniziato a prendermi cura del canarino di mio padre. Ho studiato su molti libri sull'ornitologia e l'esperienza acquisita fa sì che riesca a dare molti consigli a allevatori e birdwatchers, soprattutto a chi è alle prime armi.

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