
I nostri canali
Già dai tempi degli antichi romani il variopinto Cardellino era un ricercato uccello da gabbia. Il carduelis carduelis deve il suo nome al cardo, la pianta che produce i semi di cui in natura va ghiotto. È facile osservarlo proprio aggrappato al fusto del cardo mentre col becco lungo e a punta ne esplora i fiori, in cerca di semi.
Da sempre apprezzato per il suo canto melodioso, si presenta con una livrea inconfondibile: maschera rossa, guance bianche, testa nera, il corpo dal bianco al beige al grigio, ali nere con una striatura gialla intensa. È un fringillide, come il canarino, il verzellino, il lucherino, e di fatti presenta un corpo tozzo e robusto dalle dimensioni ridotte: misura sui 12 cm di lunghezza, per 20-30 grammi di peso. Il dimorfismo sessuale non è evidente, ma è presente: in genere i colori del maschio sono più vivaci, più forti; nella femmina la classica maschera rossa non supera l’occhio.
Il cardellino è diffuso in gran parte dell’Europa, nel Nord Africa, in Medio Oriente e fino alle pendici dell’Himalaya. In Italia la specie è diffusa in tutto il territorio risultando particolarmente diffusa in Sardegna e in Campania. Nidifica sugli alberi fino ai 1000 metri s.l.m. e talvolta anche nelle aree urbanizzate.
L’ibridazione del cardellino con il canarino è molto diffusa tra gli allevatori e porta a un ibrido dalle caratteristiche uniche: l’incardellato ha un canto unico.

Alimentazione
Cosa mangia il cardellino?
Il cardellino è un uccello granivoro e mangia quasi esclusivamente semi. In natura si nutre di numerosi semi di piante erbacee quali cardi, cicoria, romice, tarassaco, crespino, girasole ma apprezza anche frutta matura. Durante la riproduzione i pulli vengono nutriti da entrambi i genitori anche con piccoli invertebrati e larve.
Riproduzione
Il cardellino è monogamo, la coppia si sceglie a vita, e da aprile a fine agosto si impegna a completare almeno due covate. I maschi attirano le femmine cantando a squarciagola col becco aperto e le ali aderenti al corpo, come fanno i canarini.
L’allevamento del cardellino
Quando si acquista un cardellino bisogna richiedere il certificato di cessione nel quale l’allevatore dichiara la lecita provenienza dell’esemplare. Se invece vuoi intraprendere un regolare allevamento cardellini allora è necessario richiedere un’autorizzazione specifica. In Italia la cattura del cardellino è punita dalla legge secondo il reato di uccellagione.
Locali di allevamento
Il cardellino deve vivere in una voliera alta almeno 50 cm e lunga almeno 120. La voliera più essere posta in un locale interno o all’aperto seguendo le seguenti indicazioni:
- Deve essere posta in un ambiente luminoso, non alla luce diretta del sole;
- I ¾ della voliera devono essere coperti con delle piante come conifere (ginepro, cupressacee), arbusti (mirto, ginestra) o Erbacee stagionali (panico, miglio, ortica);
- NON utilizzare per la copertura piante tossiche come oleandro, ligustro e lauroceraso;
- ¼ della voliera va lasciato scoperto favorendo bagni di sole e in estate bagnetti alla pioggia;
- Il fondo va protetto da rete;
- La rete deve avere una maglia inferiore al centimetro per evitare che vi entrino predatori;
Alimentazione in cattività
L’alimentazione del cardellino varia a seconda della sua età, dalle condizioni ambientali e dal periodo dell’anno.
I cardellini, come abbiamo già visto, prediligono i semi nella loro dieta; si vendono molte miscele nelle uccellerie con semi di scagliola, niger, erba mazzolina, perilla bianca, cardo mariano, canapuccia, avena decorticata, cicoria, girasole, pino, lino, ravizzone, miglio, papavero, sesamo, perilla bruna, finocchio.
I cardellini possono ingerire anche verdure come i pomodori, la lattuga, i broccoli, le carote, gli spinaci e i cetrioli. Integrare con uovo sodo, osso di seppia e grit marino.
Riproduzione in cattività
Le cardelline amano rimanere nascoste durante la cova: il nido può essere posto in voliera nascosto con le piante viste in precedenza. Le coppie vanno formate da febbraio e sarà difficile separare la coppia prima della fine della sessione riproduttiva. Ogni covata produce dalle 2 alle 7 uova e il periodo di incubazione dura dai 12 ai 15 giorni. I pulli saranno svezzati dopo il mese di vita.
Fase di muta
La muta del cardellino dura 40 giorni e inizia tra agosto e settembre. È importante mettere il bagnetto in questa fase almeno due volte alla settimana. Va somministrato un pastone specifico per la muta del cardellino.
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Il cardellino in natura e in allevamento
Il cardellino in natura e in allevamento
linkografia (immagini gratuite)
https://www.pexels.com/it-it/foto/uccello-animale-appollaiato-fotografia-di-uccelli-11899887/
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