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Essere morsi da un serpente velenoso è il timore di molti escursionisti che amano percorrere i sentieri in montagna, lontano dal caos delle città. In questo breve articolo ci soffermiamo sui dettagli che ci permettono di distinguere un serpente innocuo da una vipera velenosa.
In Italia è possibile incontrare serpenti appartenenti a due famiglie, ossia colubridi e viperidi. I colubridi, come ad esempio la natrice dal collare e il biacco, sono innocui poiché non provvisti delle ghiandole velenifere. I viperidi, tra cui l’aspide e il marasso, sono velenosi. Tramite una ghiandola velenifera situata nel capo, le vipere producono una sostanza neurotossica e emotossica, vale a dire che colpisce le cellule nervose e reagisce col sangue della vittima.
In realtà può capitare anche di imbattersi in un serpente alloctono rilasciato illegalmente in natura, ma è estremamente raro.
Ecco alcuni dettagli per distinguere colubridi e viperidi
Distinguere un serpente non velenoso da uno velenoso può essere una competenza importante, specie se si è appassionati di trekking. Le vipere prediligono gli habitat dei margini boschivi, dove possono trovare la vegetazione ideale per le loro esigenze. Questi ambienti sono caratterizzati da piccoli arbusti e frange erbose, esposti alla luce solare per la maggior parte della giornata.
Caratteri morfologici
- Le squame del capo Le squame sul capo di un viperide sono piccole, frammentate, numerose e di uguali dimensioni. Le squame sul capo di un colubride sono più regolari simmetricamente, ma più grandi e di diverse dimensioni.
- La pupilla Mentre la pupilla della vipera è verticale ed ellittica, quella dei colubridi è rotonda.
Esistono altri aspetti morfologici che possono aiutarci nella distinzione tra le vipere e le cosiddette bisce, ma sono più sottili per chi è meno esperto:
3. La coda Le vipere hanno una coda più corta e più tozza, mentre quella dei colubridi è più sottile e lunga.
4. I denti I denti dei colubridi sono tutti piccoli e uguali, mentre le vipere posseggono due zanne anteriori visibilmente più lunghe degli altri denti.
È una caratteristica tipica delle vipere anche la forma triangolare della testa, che è ben distinta dal corpo, a differenza di quella dei colubridi dove è meno evidente la transizione tra la fine del corpo e l’inizio del capo. Questa distinzione però può trarci in inganno, in quanto alcuni serpenti presenti in Italia, come la natrice viperina (Natrix maura), cercano di imitare le vipere quando si trovano in situazioni di pericolo: la natrice viperina, quando si sente minacciata, cambia la forma del capo, che diviene triangolare.
Distinguere i segni di un morso
Nello sfortunato caso in cui una persona abbia ricevuto un morso da parte di un ofide, è possibile intuire la potenziale pericolosità di esso dal segno che l’animale ha rilasciato sulla pelle della vittima. In particolare, il morso di un serpente innocuo incide sulla pelle numerosi piccoli puntini. Il morso di un viperide disegna, oltre a numerosi puntini, due punti più grossi ed evidenti, che sono proprio i segni dei due denti veleniferi.
I sintomi di un morso di una vipera
Generalmente, il morso di una vipera è molto doloroso. La zona del morso si arrossa e si gonfia. Nel giro di pochi minuti (circa 30) possono manifestarsi i seguenti sintomi, che possono però variare di intensità e durata in base alla dose che il serpente ha rilasciato:
leggera cefalea, tachicardia, calo di pressione, sudorazione eccessiva, nausea.
Statistiche
I casi di morsi da parte di vipere in Italia sono davvero pochi: si tratta di poche centinaia in un anno. Ancora meno sono i decessi: negli ultimi 10 anni sono morte meno di 10 persone per un morso di una vipera.
In conclusione, in caso di morso da parte di una vipera, non bisogna mai allarmarsi; bisogna mantenere la calma e recarsi presso l’ospedale più vicino, dove vi indicheranno quali step seguire.
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