grit per uccelli, sabbia per uccelli composta da gusci calcarei di molluschi

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Il grit per uccelli è un miscuglio eterogeneo composto da piccoli sassolini di origine calcarea o silicea.  Prima di arrivare alla sua funzione principale e alla sua validità, vediamo da cosa si ricava. 

Il termine grit viene dall’inglese e letteralmente si traduce con sabbia. È l’aspetto granuloso che ricorda un po’ quello della sabbia delle coste marine.  

Grit calcareo e grit siliceo

Il grit calcico è composto prevalentemente da carbonato di calcio, che viene ricavato dai gusci sterilizzati di ostriche e altri molluschi. Ha la funzione di apportare calcio gli uccelli, al pari di osso di seppia e gusci d’uovo tritati. 

Il grit siliceo è composto da silicati e ha la funzione di facilitare la triturazione, e quindi la digestione, dei semi. 

Non è detto che in commercio non possano trovarsi miscugli di entrambi i grit. Per questo è bene leggerne la composizione prima di procedere all’acquisto. 

Grit solubile e insolubile

La differenza principale tra il calcareo e il siliceo è la solubilità del primo e l’insolubilità dell’altro. Il grit calcareo viene, infatti, digerito velocemente dall’uccello e utilizzato dal corpo come fonte di calcio. Quello siliceo è insolubile. In realtà viene digerito dall’apparato digerente con tempi molto più lunghi: la permanenza del grit nell’organismo facilita l’assimilazione di grani. 

Gli uccelli hanno davvero bisogno del grit? 

Galliformi e columbiformi ingeriscono spesso alimenti duri e difficili da smaltire. Per questi uccelli il grit insolubile è un toccasana.  

Per gli altri uccelli domestici quali canarini, pappagalli e tutti gli altri fringillidi, anche estrildidi, l’efficacia del grit insolubile non è dimostrata. Il grit solubile è, invece, utile per assimilare un elemento fondamentale, soprattutto nelle femmine in riproduzione, quale il calcio.

Nel periodo riproduttivo, in particolar modo quando in allevamento sono nati i primi pulli, il grit va assolutamente evitato. La coppia potrebbe imbeccare con del grit i piccoli che potrebbero subire ferite al tratto gastroesofageo.  


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