I nostri canali
Regolata dal fotoperiodo, la muta è responsabile del completo rinnovamento del piumaggio dei canarini. Solitamente l’inizio della muta del canarino coincide con la fine dell’estate, l’epilogo della stagione riproduttiva.
Il bisogno di sostituire le penne e le piume ogni anno è legato al valore che il piumaggio ha per gli uccelli: essi sfruttano al massimo le sue caratteristiche per rendere impermeabile il corpo, isolare termicamente l’animale, evitare che gli insetti giungano a pungere l’epidermide e soprattutto per volare. Il suo colore poi è di fondamentale importanza per l’accoppiamento e il riconoscimento di specie in natura.
Cosa avviene fisiologicamente
Entrano in gioco tre ghiandole endocrine dei canarini che producendo specifici ormoni, stimolano la crescita del germe della nuova piuma che spinge la vecchia, logorata e che ha perso efficacia.
La gestione dell’allevamento
Questa fase di allevamento è considerata dagli allevatori un periodo critico. È dimostrato, infatti, che una cattiva muta, o una muta non ben completata, porti il canarino a un ciclo vitale e riproduttivo anormale e difficilmente gestibile. In alcuni casi può sopraggiungere la morte.
Vediamo quindi come gestire i nostri canarini durante la muta.
Per capire se un canarino ha iniziato la sua fase di muta dobbiamo scorgere dei segnali tipici. Innanzitutto, il canarino maschio smette di cantare. Sono i maschi adulti – che hanno almeno un anno, per i novelli il discorso cambia lievemente, come vedremo dopo – i primi coinvolti nel processo. Le femmine iniziano la muta leggermente più tardi. I volatili appaiono meno attivi in voliera ma soprattutto noterai piume svolazzare o accumularsi sul fondo della gabbia.
Come specificato in precedenza, a luce naturale la muta avviene a fine estate. Il discorso è ben diverso per chi alleva a luce artificiale. In un allevamento con luce regolata manualmente, l’allevatore può anticipare l’inizio della fase di muta diminuendo l’intensità luminosa e allo stesso tempo abbassando gradualmente le ore del giorno. Il vantaggio di anticipare questo delicato periodo assume una logica ben precisa quando i canarini sono destinati a partecipare a mostre e concorsi svolti in autunno.
La gestione dell’ambiente
Diminuire la luce che entra nel locale di allevamento farà sì che si abbassi il livello di stress dei canarini, strettamente legato all’intensità luminosa. Va comunque rispettato il ciclo di ore del giorno e della notte.
Sbalzi di temperatura eccessivi potrebbero risultare nocivi per la muta; quindi, mantenere una temperatura costante sarà utile.
Le gabbie devono essere poco affollate: i canarini hanno bisogno di tranquillità.
Igiene e pulizia devono essere sempre impeccabili: durante la muta i canarini sono più deboli e si potrebbero ammalare più facilmente. Far arieggiare bene il locale aiuta a diminuire il rischio di contaminazioni da patogeni.
I canarini amano fare il bagnetto. Durante la muta questo favorirà il rinnovo del piumaggio. sarà importante rimuovere e cambiare i fondi delle gabbie impregnati di acqua dopo che il canarino avrà finito di sgazzare nella vaschetta.
La cura dell’alimentazione
L’alimentazione svolge un ruolo chiave durante tutte le fasi di allevamento. Mentre per il periodo riproduttivo, somministrare alimenti più proteici ha rappresentato la scelta giusta affinché i pulli crescessero forti e robusti, in fase di muta i nostri canarini esigono cibi più ricchi di grassi.
Oltre la miscela di semi per canarini sarà bene lasciare a disposizione del pastoncino morbido. L’alimentazione va integrata con un buon multivitaminico per uccelli e con i sali minerali. Della verdura fresca sarà molto apprezzata dai tuoi canarini in muta. L’uovo sodo, una volta a settimana, contribuirà ad apportare proteine nobili nonché biotina, una vitamina del gruppo B che aiuta la crescita delle piume.
La muta dei novelli
I canarini novelli, cioè nati nell’anno corrente, fanno una muta più lenta. Essi non cambiano in questa fase le remiganti e le timoniere, che verranno sostituite regolarmente dal secondo anno di vita
La durata della muta varia da soggetto a soggetto. In generale va dai 30 ai 50 giorni.
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