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Spesso chi ha da poco avviato un allevamento di canarini, cardellini, estrildidi o pappagalli, non conosce e non utilizza un alimento che ha delle proprietà uniche: i semi germinati.
Dopo averne testato i molteplici benefici, molti allevatori non possono farne a meno.
Prima di approfondire le fasi di preparazione dei germinati, vediamo cos’è la germinazione e perché questi semi hanno un potere esclusivo.
Il processo di germinazione
I semi che somministriamo tutti i giorni ai nostri uccelli sono il “frutto” di alcune piante: essi contengono un embrione in una fase temporanea di quiescenza.
La germinazione è la fase del ciclo ontogenetico – cioè che riguarda le prime fasi della vita che portano alla nascita – della pianta, attraverso la quale l’embrione esce dalla quiescenza. In condizioni ambientali adeguate un seme può avviare la germinazione.
Perché somministrarli agli uccelli
Uno studio del professor Paul Burkholder della Yale University (facilmente reperibile su internet) dimostra che i semi germinati aumentano notevolmente l’apporto di vitamine nel gruppo B, rispetto ai semi “secchi”: la vitamina B2 (riboflavina) aumenta addirittura del 1300%. I minerali nei semi germinati sono più facilmente assimilabili. La germinazione dei semi migliora il contenuto di proteine come di grassi, favorisce la assimilazione di vitamine del gruppo A, del gruppo B ed E. Il processo di germinazione inoltre rende i semi molto più teneri ed appetibili, e migliora la loro digeribilità.
Preparazione
Due sono i fattori principali del processo che porta alla germinazione del seme: la presenza di acqua e la temperatura. Vediamo uno dei vari modi per preparare i nostri semi germinati.
- Vanno innanzitutto utilizzati semi di buona qualità che siano in grado di germinare; vanno bene quasi tutti i semi venduti nelle miscele classiche, che siano esse destinate a canarini, esotici, cardellini o pappagalli. Le dosi consigliate sono di un cucchiaino di semi per uccello.
- I semi vanno immersi in acqua a temperatura ambiente: in questa prima fase l’acqua deve essere abbondante. Alcuni allevatori aggiungono poche gocce di disinfettante per alimenti.
- Dopo 12-24 ore, i semi vanno spostati in un colino: mentre l’acqua va eliminata, essi vanno lavati sotto un getto d’acqua e poi lasciati nel colino, coperti con un panno di tessuto traspirante inumidito. Un panno in stoffa, microfibra, traspirante, che consente un ricambio d’aria, va bene. Ripetere il lavaggio sotto getto d’acqua ogni 4 ore circa.
- Dopo 24-48 ore i semi presenteranno una radichetta bianca: sono germinati. A questo punto possono essere somministrati in dosi giornaliere.
Tutto il processo di germinazione deve avvenire in un ambiente a 20-24 gradi centigradi, la temperatura che si è dimostrata ideale.
In commercio esistono mix di semi germinati essiccati, che eliminano i problemi legati alla preparazione domestica.
Problemi dei semi germinati
Dopo il processo di germinazione, il seme può subire quello di germogliazione che vede la nascita delle prime foglioline embrionali della pianta. Bisogna evitare di raggiungere questo stadio, quindi i semi vanno somministrati dopo massimo 4 giorni dall’inizio del processo di preparazione.
La presenza di acqua, l’umidità e la temperatura possono favorire la formazione di muffe sui semi: i semi germinati con la muffa NON vanno somministrati agli uccelli.
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