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I canarini come tutti gli uccelli possono contrarre parassiti e ciò crea non pochi problemi agli allevatori. Prima di capire come liberarsi definitivamente dei parassiti, è importante vedere quali sono quelli che attaccano i canarini.
I parassiti dei canarini sono principalmente artropodi, animali invertebrati. Il phylum degli artropodi comprende i 5/6 di tutte le specie di animali classificate fino ad oggi! (wikipedia, arthropoda)
Ma perché questi animali sono definiti parassiti? Essi vivono a discapito di altri animali, si nutrono del sangue dell’animale ospite (ematofagi), o di sostanze prodotte da un altro vivente.
I canarini sono interessati da alcuni parassiti che andiamo a distinguere brevemente.
I parassiti dei canarini
L’acaro rosso (dermanyssus) è un aracnide ematofago attivo soltanto nei periodi più caldi (da primavera a autunno). Agisce anche in inverno negli ambienti tenuti al caldo come allevamenti controllati. Le infestazioni da acaro rosso sono le più comuni riscontrate dagli allevatori di canarini. Chi ha affrontato l’acaro sa bene che agisce direttamente sull’uccello, nutrendosi del sangue, durante le ore notturne, mentre di giorno si nasconde in tutte le fessure e cavità della gabbia. I posatoi cavi, lo spazio fra griglia e fondo della gabbia, accessori in plastica o legno, sono gli ambienti preferiti dall’infestante per riprodursi e nascondersi. Nella stagione riproduttiva dei canarini è facile trovarne nei nidi.
Se sospetti di aver una infestazione da acaro rosso puoi accertartene facilmente in questo modo. Di giorno prendi i posatoi delle gabbie e scuotili su di una superficie bianca, come quella di un foglio di carta o di un piatto. Gli acari cadranno sulla superficie chiara e saranno ben visibili. Il loro colore rosso è dato proprio dal sangue succhiato ai canarini. Normalmente (a digiuno) sono grigi. È bene periodicamente procedere con questa verifica con dei posatoi a campione. Se un posatoio lascia cadere acari, è bene pensare che l’infestazione interessa tutto l’allevamento.
Gli altri parassiti
L’acaro bianco (knemidokoptes) si nutre dei follicoli delle piume e delle penne dei canarini. Queste finiranno per cadere ma, a differenza della muta, risulteranno mancanti di radice.
Anche le zecche attaccano i canarini. Sono le stesse zecche che colpiscono i cani e l’uomo. Esse vanno rimosse dal canarino staccando delicatamente i denti incisi nella pelle e disinfettando la ferita con della tintura di iodio.
Altri parassiti sono insetti come i pidocchi pollini (che attaccano principalmente il pollame, da cui il nome) ma anche le comuni zanzare.
Prevenire è meglio che curare
La prevenzione rimane il metodo più efficace per evitare infestazioni parassitarie. Se per prevenire le punture di zanzare bisogna agire isolando l’allevamento (o la stanza dove hai posto le gabbie) con le classiche zanzariere, contro i parassiti più piccoli come gli acari bisogna utilizzare principi attivi specifici.
È bene ricordare che l’igiene generale nell’allevamento riduce notevolmente il rischio di infestazione. Lavare periodicamente le gabbie, tutti gli accessori, i muri della stanza e il pavimento con prodotti disinfettanti costituisce la prevenzione migliore.
Il trattamento antiparassitario
Il trattamento antiparassitario con principi attivi coincide, che sia per prevenzione o per cura.
Gli antiparassitari sono dei composti chimici che hanno lo scopo di portare a morte gli animali parassiti. Negli anni ne sono stati prodotti molteplici soprattutto grazie agli studi applicati in agricoltura. Oggi ne esistono diversi e anche specifici per uccelli. I più usati in quest’ultimo caso sono a base di ivermectina, un farmaco scoperto a metà degli anni ‘70 da uno studioso giapponese. Il principio attivo è prodotto da un batterio e agisce contro il sistema nervoso. Il farmaco per somministrazione transcutanea (attraverso la pelle) si unisce al sangue che circola nell’uccello. L’acaro nutrendosi del sangue “contagiato” dal principio attivo, subisce danni al sistema nervoso e sopraggiunge la morte.
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L’allevatore applica la quantità consigliata sulla confezione (di solito una goccia) sulla pelle della nuca del canarino. Infatti, questa zona del corpo non può essere raggiunta dal becco del volatile, che subito dopo il trattamento tenderà a grattarsi. Affinché il farmaco agisca correttamente, va evitato il bagnetto per qualche giorno.
Altri antiparassitari
Altri antiparassitari sono a base di permetrina, una sostanza valida contro insetti e parassiti degli uccelli. Si applicano con un sistema a spray spruzzando direttamente sugli uccelli.
Dalla pianta Chrysanthemum cinerariifolium (Piretro della Dalmazia) si ricava una polvere che ha potere insetticida naturale. Gli allevatori usano posarne una minima quantità sul fondo dei nidi durante il periodo riproduttivo. È atossica per i canarini, ma l’effetto ha una durata limitata (uso durevole per singola riproduzione).
Quando effettuare il trattamento
Il trattamento antiparassitario va effettuato ogni 3 mesi circa, o seguendo le indicazioni sulle confezioni dell’antiparassitario utilizzato.
Molti allevatori si dicono soddisfatti dell’uso degli antiparassitari per cani e gatti sugli uccelli. Utilizzandone uno specifico per uccelli, mi sento più sicuro.
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